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ISTITUTO AUTONOMO DI BONIFICAMENTO E
COLONIZZAZIONE PER LA SARDEGNA

Dopo il fallimento della società francese e la conseguente messa all’asta dello stabilimento, dal 1857 al 1903 l’intera tenuta rimase in completo abbandono. Per la totale incuria deI nuovo proprietario i canali scavati dalla società francese rapidamente si interrarono quasi a scomparire del tutto, così che in breve tempo, tutta l’estesa superficie ritornò palude.

Nel gennaio del 1913 il Governo, __ dopo che si fece cedere dai vecchi proprietari, i territori dell’antico stagno di Sanluri, __ predispose un progetto di riattazione e parziale completamento della bonifica idraulica, dando inizio __ con grande sollecitudine __ ai lavori. Ma dopo vari tentativi __ mai riusciti __ di valorizzazione agraria dei territori , il Governo creò un "Istituto Autonomo di Bonificamento e Colonizzazione per la Sardegna", ma i risultati furono così scarsi e nello stesso tempo dispendiosi che il Governo stesso dovette procedere alla soppressione dell’ente.

Con lo stesso R. Decreto del 24 settembre 1919, che sopprimeva l’Istituto di Bonificamento, la tenuta – che ha l’estensione di ettari 2317.82.80 – veniva ceduta in uso gratuito per 50 anni All’opera Nazionale per i Combattenti,con l’obbligo di provvedere all’ esecuzione di tutte le opere di bonificamento agrario miglioramento fondiario, colonizzazione e graduale concessione a favore dei contadini reduci di guerra della Sardegna, con particolare riguardo a quelli dei Comuni confinanti con lo stabilimento.

Nell’assumere tale impegno l’Ente si rese subito conto dell’immediata necessità di importanti lavori e come primo intervento attuò le seguenti opere:

Sistemazione Canali principali ml. 20.592. -- Canali secondari ml. 26.167. -- Argini ml. 580.
Strade Massicciate ml. 27.860. -- Tombini e Sifoni n° 19. -- Ponti n°. 8. -- Briglie n°. 21.

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Con il decreto del 24 luglio 1924 n° 1124, convertito nella legge 28 gennaio 1926 n° 243, il Governo, accogliendo la richiesta da tempo avanzata dall’Opera Nazionale per i Combattenti, gli cedeva in proprietà definitiva, " su Stabilimentu ".

Opera Nazionale Combattenti
Le Bonifiche dell'O.N.C. sul territorio nazionale
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Bonifiche Idrauliche - Sistemazione Idraulico Forestali - Trasformazioni Fondiarie

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Plauso di Mussolini all'Opera Nazionale Combattenti

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IL progetto originale di bonifica idraulica presentato dalla Società Francese fu quello, che con ampliamenti e perfezionamenti si era attuato, senza apportare sostanziali modifiche malgrado le numerose vicissitudini. I più grossi lavori consistevano nell’isolare la pianura dello stagno di Sanluri, dalle acque che durante le piene vi si riversavano scendendo dalle colline di Sanluri da una parte, e dalle montagne di Villacidro dall’altra, scavando un grosso canale intorno ai territori dell’intero stabilimento. Inoltre sulla linea più bassa del comprensorio così isolato, si doveva aprire un canale di scolo prolungato, attraverso una piccola altura che si frapponeva al suo scorrimento. Infine un canale emissario fuori del piano,che insieme ai due canali circondariali, avrebbero raggiunto il Fluminimannu, da cui poi l’acqua in discesa sarebbe logicamente defluita verso la laguna di Cagliari.

Nel 1913, dopo aver attuato il progetto del Genio Civile, le opere finite consistevano essenzialmente in due canali allaccianti: uno lungo 6 Km; per la raccolta delle acque provenienti dalle alture di Villacidro mentre l’altro lungo 7 Km per le acque provenienti da Sanluri. Le acque alte furono così definitivamente incanalate ed il piano dello stabilimento difeso dalle loro incursioni.

All’interno del comprensorio __ così isolato __ era stato scavato un terzo canale collettore di circa 6 Km di lunghezza, che scorrendo ai bordi dell’antico stagno ne raccoglieva tutte le acque interne. Questi tre grandi canali sfociano in un quarto che è lungo 7 Km e ha il compito di convogliare tutti gli scoli nel Fluminimannu presso il paese di Serramanna.

A questa ossatura principale della bonifica venne pure raccordata una rete di canali minori che allora fu ritenuta più che sufficiente. Ma quando l’Opera prese in consegna l’intera tenuta si accorse della necessità di altri lavori per portare a termine la bonifica.

Pertanto furono scavati alcuni canali che attraversando la ferrovia Cagliari -Terranova, raccoglievano le acque conducendole all’allacciante di Sanluri, nel tratto più vicino alla stazione, redimendo quella zona dai ristagni nocivi sia all’igiene che alla coltivazione. Per completare la bonifica della zona, è stata progettata la colmata artificiale, dove non è possibile ottenere lo scolo naturale; come pure è stato progettato un nuovo canale che dalla strada ferrata conduca all’allacciante di Sanluri, le acque di un importante bacino imbrifero che si estende sino all’abitato di Sanluri.

Per la zona denominata GIBA CARROGA, situata nel lato Nord dello stabilimento ed attraversata dalla linea ferroviaria VILLACIDRO—ISILI, sono previsti numerosi fossi per facilitare lo scolo delle acque piovane nel collettore basso.

Una terza zona per la quale si rendono necessarie opportune opere di sistemazione, è quella compresa fra il confine sud-ovest della tenuta ed il collettore delle acque alte di Villacidro denominato < Corr’e Mola >, si è provveduto alla sistemazione di vari canali e al prolungamento dal confine dello stabilimento dalla falda di Villacidro.

Per collegare tra loro le tre fattorie dello Stabilimento: Strovina, S.Michele e Stagnetto, l’Opera ha progettato ed in gran parte eseguito la sistemazione delle principali strade esistenti, le quali eccettuata quella che congiunge direttamente le fattorie di Strovina e S.Michele, sono semplici strade di campagna a fondo naturale impraticabili durante la stagione delle piogge.

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Planimetria della Bonifica di Sanluri

Esse sono:

    1. La strada che partendo dalla fattoria Strovina percorre il lato di ponente della tenuta passando per la pineta e fa capo alla fattoria S. Michele.


Nuova strada della pineta

  1. Quella che dalla fattoria di S. Michele percorre il lato sud dello Stabilimento e conduce alla fattoria di Stagnetto.


Fattoria << San Michele >>

    1. La strada che dalla fattoria Strovina segue l’allacciante di Sanluri per poi biforcarsi all’altezza della strada interna di Mizzamanna : un ramo che segue questa strada , attraversa lo stabilimento e conduce alla fattoria Stagnetto, con la costruzione di un ponte di 9 metri di luce sull’allacciante di Sanluri, presso lo sbocco del canale emissario: l’altro ramo segue l’allacciante di Sanluri attraversandola con un ponte che già esiste e che conduce a Samassi.

Tutte queste opere ed altre minori ; come una serie di ponticelli per il facile accesso ai diversi riquadri in cui è stata divisa la tenuta, costituiscono un regolare ed unico progetto per il completamento della bonifica dello Stabilimento, con una spesa complessiva di £. 3.500.000. in base al quale l’Opera Nazionale Combattenti ha chiesto al Ministero dei Lavori Pubblici, la concessione della stessa Bonifica.

Frattanto l’Opera per non ritardare lo sviluppo del suo programma, ha dato inizio ai lavori. La vastità dell’intero Stabilimento ha indotto l’Opera Nazionale Combattenti a provvedere la tenuta di una rete ferroviaria col sistema Dècauville, prima a trazione animale, ma quanto prima verranno adottate piccole locomotive, più adatte a superare le grandi distanze tra i campi e le fattorie.

Questa piccola linea ferroviaria, ormai completamente funzionante, si diparte dal centro della Strovina presso la stazione ferroviaria di Sanluri e, passando lungo la strada che congiunge la fattori suddetta a quella di S. Michele, per poi uscire dal territorio dello Stabilimento fino a raggiungere dopo 12 Km. Il letto del torrente Leni.
Tale ferrovia consente di trasportare __ con una spesa assai ridotta – gran parte del materiale ghiaioso __ prelevato dal letto del torrente Leni __ utilizzato per costruire le grandi massicciate stradali.

Per avere l’acqua potabile necessaria al fabbisogno dell’intero Stabilimento, l’Opera Nazionale, ha costruito alla fattoria Strovina, un grande serbatoio in cemento armato, nel quale viene raccolta l’acqua di un pozzo vicino.
La fattoria di S. Michele attinge l’acqua potabile da un pozzo artesiano perforato all’interno dell’orto della fattoria stessa da parte della Direzione Generale della Sanità Pubblica e del Ministero dell’Agricoltura.
La fattoria Stagnetto, si approvvigiona dell’acqua potabile da una sorgente esistente lungo il canale emissario, dopo che l’acqua è stata raccolta in una grande cisterna.


Nuovi fabbricati alla Strovina

È in avanzato studio un progetto per la costruzione di un grande acquedotto, che prenderà l’acqua da una delle profonde gole dei monti di Villacidro, per rifornire i comuni di Sanluri, Villacidro, Samassi, S. Gavino ed altri comuni già riuniti in consorzio.
Poiché tale acquedotto passerà non molto lontano dalle tre fattorie, sono state già avviate le pratiche occorrenti per ottenere la cessione dell’acqua, costruendo a proprie spese le necessarie derivazioni per i tre centri dello Stabilimento.

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Quando l’Opera Nazionale Combattenti prese in consegna lo Stabilimento, la bonifica agraria, intesa nel suo vero significato non era mai stata iniziata. La tenuta era totalmente sfornita di fabbricati, per cui si dovette provvedere in un primo tempo alla costruzione di 5 grandi baracche di legno e diverse baracche tenda ( tipo Roma ) per mettere al riparo i lavoratori, parte del macchinario e tutti gli attrezzi da lavoro. Si dette subito inizio alla costruzione di nuovi fabbricati occorrenti ai bisogni ed allo sviluppo della tenuta.

Vennero così progettati ed eseguiti alla Strovina, due grandi silos, quattro nuovi fabbricati a due piani per l’abitazione degli impiegati e dei coloni, con ai lati due ampie tettoie per il ricovero delle macchine agricole e per un’officina. Inoltre venne costruita una grande stalla per i Bovini e due grandi magazzini.


Trebbiatura alla fattoria Strovina

 

Venne costruita inoltre sempre nella stessa fattoria una razionale fognatura, con fossa di decantazione al suo sbocco, per consentire l’uso come concime delle materie di deposito.

Un serbatoio in cemento armato alto m.12.50 (della capacità di 60.000 litri) è stato costruito a nord delle case della Strovina, serve a raccogliere l’acqua mediante sollevamento meccanico, l’acqua di un pozzo ivi scavato, che poi mediante apposita conduttura porterà l’acqua alle case per gli usi domestici, ed alle stalle per abbeverare il bestiame.


Centro agrario << Strovina >>

 

A completare il centro agricolo, sorgeranno altri numerosi fabbricati , tra cui un’ampia stalla con servizi accessori ed abitazioni per gli stalloni, due magazzini, una completa officina per riparazione delle macchine agricole.

Nelle zone in cui si sta ultimando il dissodamento, verranno costruiti altri fabbricati rurali che serviranno di base alla definitiva colonizzazione dell’intera tenuta.


Stalle a silos a << Strovina >>

 

Alla fattoria S.Michele vennero abbattuti i vecchi caseggiati ormai in rovina __ in quanto vennero costruiti con materiali non idonei __ e ne sono stati costruiti degli altri per dare ricovero provvisorio agli operai che stanno lavorando alla costruzione delle abitazioni, avendo poi urgente bisogno di un magazzino per il deposito delle nuove macchine agricole già acquistate oltre ai numerosi attrezzi, l’Opera decise di demolire un pericolante caseggiato esistente e lo sostituì con un caseggiato nuovo costituito da un’ossatura in cemento armato. In questo magazzino, che ha una copertura di 2000 mq. Possono essere immagazzinati 8000 quintali di cereali.


Magazzino in cemento armato a S. Michele

 

E’ nel programma dell’Opera di dotare anche la terza fattoria, quella di Stagnetto, __ che attualmente si compone di pochi fabbricati, __ di comodi alloggi per gli abitanti e per gli stessi operai, di ampie stalle e servizi annessi, di un grande magazzino per il deposito dei cereali prodotti, e di quant’altro si renda man mano necessario per il maggiore sviluppo dell’azienda.


Fabbricati coloniali << Stagnetto >>

L’opera di trasformazione agraria, ebbe inizio nel febbraio del 1920 quando la tenuta venne fornita di tutto il macchinario necessario per la grande impresa e cioè : un apparecchio di aratura a vapore a trazione funicolare Heucke, 3 motoaratrici Fiat, 2 coppie trebbianti a vapore, ed inoltre numerosi aratri di tipo diverso, mietitrici, legatrici, falciatrici, diversi camion oltre a numerose macchine minori, come erpici, rastrelli, vanghe, zappe ecc.

Per dare un’idea delle difficoltà incontrate per il dissodamento del terreno da destinare a coltura occorre aggiungere che fu necessario provvedere, all’estirpazione di cisti, lentischi, fillirea, e numerosi ginepri, oltre alle tantissime piante infestanti legnose, operazione costosissima perché eseguibile solamente a braccia d’uomo. Tutti questi terreni disboscati ebbero bisogno di un trattamento particolare di non facile compimento.

Per le colture arboree, dopo la sistemazione del vecchio uliveto impiantato dalla società francese, sono state piantate altre 30.000 piante, fra cui : Robinie, Olmi, Salici e numerosi Gelsi di diversa qualità, inoltre si è creato un ricco vivaio di piante forestali per le future piantagioni.
I lavori di trasformazione agraria comportarono finora oltre 8 milioni di spesa e richiesero l’opera giornaliera di oltre 225 lavoratori per diversi mesi di assiduo lavoro.


Toro di razza incrociata sarda-switz

IL bestiame che al momento in cui l’opera Nazionale prese possesso si trova della tenuta, era composto da pochi malandati capi di razze diverse, è ora costituito da un centinaio di buoi da lavoro e da un altro centinaio di bovini di razza Sardo-Switz scelti per creare un razionale allevamento, unitamente a numerosi capi di equini di razze diverse.

Le condizioni Sanitarie dell’azienda non sono molto soddisfacenti in quanto non sono stati ottenuti sensibili benefici dai lavori di risanamento e bonifiche già eseguiti, sebbene in generale, sia nello Stabilimento che nelle zone circostanti anche non vicinissime all’azienda non vi siano più zone paludose o stagni, ed anche le zanzare sono quasi scomparse, nondimeno le febbri malariche sono ancora diffusissime e in molti casi talmente gravi che portano alla morte.

Un miglioramento notevole si avrà con la maggior sistemazione delle acque superficiali meteoriche, con la diffusione di abitazioni razionali, con la riduzione della larghissima emigrazione di operai che servono a sbrigare gli attuali lavori, con la bonifica umana perseguita senza tregua ed in particolare col grande rimedio: l’estensione delle colture.

 

DATI TECNICI E AMMINISTRATIVI DELL'OPERA NAZIONALE COMBATTENTI DI SANLURI

Superficie Complessiva del bacino

Ha

2500

Superficie della zona di acque basse (fondo dell'antico stagno)

Ha

1500

ALTIMETRIA

Quota minima dei Terreni bassi

m.

47,92

sul M.M.

Quota media dei terreni bassi

m.

50,50

sul M.M.

Quota massima dei bacini

M.

69,00

sul M.M.

CANALI

Esistenti

Esistenti

Da costruire

TOTALE

da sistemare

da approfondire

Allacciate acque alte

ml.

11.600

£

11.600

Emissari

ml.

7.000

£

7.000

Collettori acque basse

ml.

4.700

£

4.700

Colatori principali acque basse

ml.

7.500

3.000

£

7.500

Colatori secondari acque basse

ml.

35.000

12.700

22.300

£

70.000

Savanelle in muratura

ml.

12.200

£

12.200

TOTALI

65.800

15.700

34.500

£

116.000

Lunghezza canali per ettaro di bacino di bonifica

ml.

41,6

STRADE

Strade massicciate

Km

29.00

Lunghezza strade per ettaro di bacino di bonifica

ml.

11,6

SPESE PER IL COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA IDRAULICA

Costo dei lavori eseguiti

£

900.000

Costo presunto dei lavori da eseguire

£

2.600.000

TOTALE

£

3.500.000

SPESE PER LAVORI DEI MIGLIORAMENTI FONDIARI AL 30 GIUGNO 1925

1. Acquisto attrezzi e macchine

£

1.420.000

2. Acquisto bestiame

£

295.000

3. Costruzione nuovi fabbricati e restauri di quelli già esistenti

£

2.050.000

4. Costruzione strade di bonifica agraria

£

200.417

5. Costruzione ferrovia Dècauville Km. 20

£

2.000.000

6. Migliorie terreni:

Dissodamento, spianamento, estirpazione cisti, tamerici, cardi su Ha.. 650:

Spianamento, livellazione, Ha.. 10: emendamenti terreni salici, acquitrinosi:

Piantamento 5.000 alberi: siepi fichi d'India, ecc..ecc.

£

2.200.000

TOTALE

£

8.165.817

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Vasto e ancora lungo è il compito dell’Opera Nazionale Combattenti nella Bonifica dello stagno di Sanluri, l’esperimento da noi intrapreso dimostra che alle solite difficoltà tecniche comuni a qualunque tipo di agricoltura progredita, altre qui se ne aggiungono puramente locali. Occorre perciò che, unitamente alla redenzione del terreno, si provveda con l’opera ed il consiglio assiduo ed amorevole oltre al miglioramento delle condizioni materiali della vita, a formare nel contadino sardo la coscienza e la competenza del vero agricoltore, suscitando in lui quel sentimento di attaccamento alla sua terra, che primo fra tutti contribuisce a creare la vera, sana e redditizia economia agricola.


 

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