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IL 3 maggio 1831 il Maggiore delle Regie armate Ispettore e Direttore del Genio Civile nel Regno di Sardegna G. A. Carbonazzi, aveva elaborato un Progetto di società per il prosciugamento dello Stagno Sabazus di Sanluri e per la formazione di un relativo "STABILIMENTO AGRARIO " ma già nel 1827 l’Ing. Masoero aveva effettuato i primi rilevamenti e livellazioni sul territorio.

Riportiamo per intero la relazione del progetto Carbonazzi.

"Lo Stagno Sabazus di Sanluri occupa una superficie di terreno di 4500 giornate di Piemonte equivalenti a starelli cagliaritani 4300. Esiste la possibilità di prosciugarlo, come rilevasi dalle apposite livellazioni fatte dall’Ing. Masoero nel corso dell’anno 1827.
L’entità della spesa quì riportata potrà per avventura far dubitare a prima vista della convenienza del progettato stabilimento in linea d’Agraria speculazione; ma ben altrimenti se ne giudicherà quando si consideri attentamente la vastità dell’operazione, la grande superficie di terreno messa in pieno rapporto di coltura , ed infine li conseguenti incalcolabili prodotti di un suolo eminentemente ferace, perché costituito dalle parti le più grasse delle circonvicine campagne, che sino dalle più remote epoche entro quell’elevato bacino situato a 50 e più metri al di sopra del livello del mare , hanno il loro diretto ed unico scolo.
Li vantaggi che d’altra parte al Pubblico verranno dall’eseguimento della progettata operazione, sono immensi e primeggia fra essi quello del risanamento dell’aria di una delle contrade più interessanti del Regno: Opera nazionale deve essere adunque quella del prosciugamento di si vasta estensione di terreno.
Epperciò si propone d’intraprendere e d’eseguire per via d’associazione un’opra cotanto benefica al Regno, e non meno proficua a tutti coloro che vi prenderanno parte.
Mediante l’obbligo, che assumerà la società, di formare sul tenimento da prosciugarsi un vasto stabilimento agrario, in cui si faccia carico non solo di perfezionare il sistema di cultura prevalente in Sardegna, ma pur’anche d’introdurvi li migliori metodi conosciuti coll’applicazione d’istromenti più perfetti, sarà quindi supplicata S.M. di accordarle’ tutte quelle franghigie , ed esenzioni che può meritare i favore dell’opra .
Ottenuta la soscrizione per la terza parte almeno delle azioni contribuenti, si formerà una Giunta di 5 Azionarj da nominarsi alla pluralità dei voti da tutti gl’individui fin’allora sottoscritti, la quale Giunta , a nome e per conto della Società, deverrà alla stipolazione dell’opportuno stromento di concessione coi prelodati Signori Feudatarj , alla formazione del necessario regolamento, nel quale sarà uno degli articoli inprescindibili quello di concedere la facoltà ad ognuno de socj, proprietario di un’azione almeno, di avere inspezione dei conti sociali ad ogni qualunque epoca presso il Contabile, che sarà della Giunta predetta nominato, sarà discusso, ed approvato alla pluralità dei voti da una Giunta Generale di tutti i Membri della Società, e quindi sottoposto alla reale sanzione, affinchè possa avere forza di legge.
IL sottoscritto impertanto, inseguendo il disposto dell’Art. XXXIX del Regolamento del 25 Giugno 1822, ed in disimpegno dei doveri che da detto Articolo gli vengono imposti, rende pubblico questo suo progetto munito della Viceregia approvazione, indirigendolo al conosciuto amor patrio della Sarda Nazione, onde possa sortire il suo pieno effetto, con dichiarazione che li sullodati Signori Feudatarj hanno diggià provvisoriamente aderito all’eseguimento di detta operazione sulle sovrascritte basi.
Sino al compimento del terzo delle soscrizioni richieste dal presente Programma, il sottoscritto s’incarica di riceverle direttamente all’Uffizio della Direzione di Ponti e Strade , dopo il quale verrà, come sovra, nominato. Il concorso al sovr’esteso progetto si manifesterà coll’appozione della relativa firma al calce del presente Programma, e coll’indicazione per extensum del numero delle azioni, per cui intenderà il concorrente di sottoscriversi ; ovvero anche con una dichiarazione debitamente firmata, in cui venga fatto menzione della data e del principale oggetto di questo stesso Manifesto.
"

Cagliari addì 3.Maggio 1831.

 

 

L’antico stagno di Sanluri, situato nella pianura che dal golfo di Cagliari si estende fino al golfo di Oristano, resta delimitato lungo il lato S.O., da un gruppo montuoso che costituisce l’importante bacino minerario dell’Iglesiente e del Sulcis, mentre al lato opposto da colline e monti che vanno man mano elevandosi verso il gruppo montuoso centrale della Sardegna.
La pianura interposta va leggermente elevandosi dal golfo di Cagliari fino a raggiungere 50 metri sul livello del Mare presso l’abitato di S. Gavino, per poi ridiscendere al livello marino, presso l’abitato di Marrubiu ed Oristano, formando così due spioventi: uno che scende verso Cagliari percorso longitudinalmente dal fiume Mannu, che assieme ai ruscelli Leni e Cixerri a destra ed al Flumineddu a sinistra va a sfociare nella laguna di S.Gilla (CA). L’altro spiovente scende verso Oristano, solcato dai corsi d’acqua – prima separati e poi uniti – rio Malu e Matta, e rio Mogoro, che sfociano nel golfo di Oristano. Al centro dei due spioventi si trova la grande pianura di Sanluri sede dell’antico stagno Sabazus.

E’ probabile che in tempi remoti, il gruppo montuoso dell’Iglesiente formasse un’isola staccata dal resto della Sardegna, per cui la grande pianura costituisse un braccio di mare e col passare dei secoli il fondo marino si sia lentamente sollevato sino a formare l’attuale pianura, aiutato dalle alluvioni e dai vari corsi d’acqua che prima si gettavano in quel mare. In questo modo si spiega la salsedine di quei territori nei punti in cui le acque dolci dei vari corsi d’acqua non potevano arrivare a lavarle, perciò il grande stagno era uno stagno salato e di conseguenza produttore di sale marino.
Le sue acque ricchissime di pesci erano tappa obbligata per numerosi uccelli migratori, dai Fenicotteri, alle Cicogne, dalle Gru Coronate al Germano Reale e così via. Ed inoltre annualmente, i cacciatori vi praticavano la caccia alla folaga, che vi soggiornava numerosissima. Le sue sponde dovevano essere abitate sin dall’antichità come risulta dalle numerose tombe messe in luce durante gli scavi effettuati dalla società francese a cui il re di Sardegna Carlo Alberto, aveva concesso l’intero territorio per bonificarlo e farne una grande Azienda Agraria.

 

 

 

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