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Il Castello nel Medioevo

Il Castello nell'attualità

 

Per Risorgimento si indica quel periodo di lotte sostenute dal popolo per la liberazione della Nazione Italiana dalle dominazioni straniere e per la sua unità. IL Risorgimento inizia con i moti costituzionali del 1820 e 1821 (contro il potere delle monarchie), soffocati principalmente per opera dell’Austria. A questi seguì un periodo di cospirazioni e tentativi insurrezionali fino al 1848-49, quando un fremito di riscossa invase la Penisola e portò la Sicilia alla rivoluzione contro i Borboni, alle repubbliche di Venezia e Roma e all’insurrezione di Milano.

Salone delle Milizie - Museo del Risorgimento (1)

A quest’ultima seguì l’entrata in guerra (1° guerra d’Indipendenza) di Carlo Alberto, Re di Sardegna, contro l’Austria, chiusasi con la tragica sconfitta di Novara (23 marzo 1849) che portò il Sovrano ad abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele e alla sua partenza per l’esilio. La seconda guerra del 1859, __ cui si giunse con l’illuminata regìa del Conte Cavour __ portò alla liberazione della Lombardia. Nel 1860 La spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi, con l’intervento finale dell’esercito di Vittorio Emanuele II°, condusse alla liberazione della Sicilia e dell'intero meridione d’Italia, compresi Abruzzi e Campania. La politica delle annessioni plebiscitarie liberò la Toscana, Emilia, Romagna, Marche ed Umbria, favorendo così la costituzione del Regno d’Italia, avvenuta nel 1861.

La terza guerra d’indipendenza del 1866 per quanto militarmente sfortunata, liberò _ in virtù dell’alleanza con la Prussia _ il Veneto e Venezia. Nel 1870, la conquista di Roma assicuro al nuovo Regno la sua naturale gloriosa capitale. Restavano ancora fuori il Trentino e la Venezia Giulia. La quarta guerra d’indipendenza, iniziata il 24 maggio 1915, completò il Risorgimento Italiano, portando _ con la vittoria del 4 Novembre 1918 _ i confini Nord Orientali della Penisola Italiana là dove erano stati tracciati dalla natura, ossia sino alle Alpi.

 

S.A.R. Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, incaricato sin dal 1915 del comando della III° Armata __ da lui tenuto sino alla liberazione di Trieste __ volle raccogliere _ durante le ostilità _ nella reggia di Capodimonte, Cimeli, Documenti e materiale di grande interesse storico, atti alla costituzione _ a guerra finita _ di un museo di memorie, da realizzare in quella regione Italiana che, più delle altre, avesse sacrificato i propri figli per il raggiungimento del grande ideale dell’Italia unita. Dopo la Vittoria si constatò che ogni mille soldati Italiani ne erano morti 105 e che fra le regioni, la Sardegna superava di gran lunga tutte le altre regioni; infatti ogni mille soldati Sardi ne erano caduti 139.

 

IL Generale Nino Villa Santa, Sardo pluridecorato al valore, venne incaricato dal Duca d’Aosta di trovare nell’isola un luogo adatto per allestire il Museo. La scelta cadde sul Castello di Sanluri per il suo grande contributo nella storia dell’Isola. IL trasferimento dei cimeli avvenne solo dopo i necessari restauri del Castello durato oltre tre anni. Ai cimeli della Grande Guerra del 1915-18, hanno fatto seguito altri, relativi alle precedenti guerre d’Indipendenza.

Studio del Generale Nino Villa Santa (5)

 

Pianta del Castello
Piano terra
1- Salone delle Milizie-Museo del Risorgimento
11-Salotto del caminetto
12- Sala da pranzo
13- Camera dei Doria
14- Sala della Libertà Sarda
15- Sala delle regine
2- Salone di Giustizia
3- Museo delle ceroplastiche
4- Salottio "Napoleonico"
5- Studio del Generale Villa Santa
6- Saletta "Gondi"
7- Corridoio
8- Camera di Preziosa di Sanluri
9- Camera "Luigi Filippo
10- Camera regia

Pianta del Castello
Primo piano

I cimeli più importanti sono: La Bandiera Italiana della Vittoria, che venne issata sulla torre di S. Giusto a Trieste il 3 novembre 1918; il Bollettino della Vittoria sottoscritto dal Gen. Armando Diaz; l’Uniforme di guerra ed il tavolo da lavoro del Duca d’Aosta; le teche al muro espongono una serie di carte e fotografie di grande valore storico.

La prima rastrelliera contiene armi a pietra focaia; La seconda fucili ad avancarica con percussore, fucili a retrocarica ad ago (Chassepot di Mentana); nel successivo stand sono esposti reperti della 1° e della 2° guerra d’indipendenza e della spedizione in Crimea (1855) dove l’Armata Sarda forte di 20000 bersaglieri, per il suo valore si distinse nella battaglia della Cernaia (da notare l’album della storia di quella battaglia). Seguono nella rastrelliera successiva, vari tipi di fucili, moschetti con serbatoio e nelle due susseguenti teche, ricordi della prima venuta di Garibaldi a Caprera, del regno di Vittorio Emanuele II° e della presa di Roma.

La teca davanti all’ingresso principale è interamente dedicata ai sei caduti per la Patria delle famiglia Riva - Villasanta – Costa. Fra questi: l’eroe medaglia d’Oro (esaltato da D'Annunzio) Alberto Riva Villa Santa morto a soli 18 anni il 4 Novembre 1918, ultimo giorno di guerra.

Il Salone della Libertà Sarda (14)


Le teche successive riguardano interamente il 1° conflitto mondiale. IL 18 luglio del 1914, Francia Inghilterra e Russia (Triplice Intesa) entrano in guerra contro l’Austria e Germania correndo in aiuto della Serbia (per il delitto di Sarajevo). L’Italia alleata della Germania e dell’Austria (Triplice Alleanza), dichiara la propria neutralità, ma nel 1915 _ col trattato di Londra del 26 aprile _ aderisce alla Triplice Intesa , denuncia il precedente trattato ed il 24 maggio entra in guerra contro l’Austria a fianco dei nuovi alleati. Così facendo rende loro un grande servigio perché la Francia sposta sul fronte del Nord le truppe che aveva sul confine Italiano; l’Austria deve sguarnire gli altri fronti per trasferire armate sul fronte Italiano. Nel 1916 gli Austriaci lanciano contro le truppe italiane gas asfissianti e organizzano una grande offensiva "punitiva", bloccata sull’altipiano dei sette comuni dal sacrificio degli Alpini della Brigata Sassari. IL 9 agosto 1916 viene liberata Gorizia. Il 24 ottobre 1917 una grande offensiva Austo-Germanica, sfondano il fronte dell’Isonzo (zona Tolmino Caporetto) a seguito di un inconcepibile ordine del Gen. Badoglio, comandante del 27° Corpo d’Armata, __ forte di oltre 700 cannoni __ di non sparare sui reparti nemici che si stavano infiltrando nel fondovalle, per prendere alle spalle le unità della 2° Armata. Ciò provoca il ripiegamento sul Piave di tutto il fronte orientale Italiano. La ritirata e lunga ed avvilente e provoca enormi perdite di materiali uomini e territorio, ed inoltre trasferisce la guerra al centro della pianura Veneta, intensamente abitata, con la conseguente distruzione di paesi come S.Donà del Piave, Nervesa, ecc. L’idea della disfatta si diffonde fra i soldati Italiani ed obbliga i comandi a intraprendere una guerra psicologica reattiva per il loro i recupero, Nascono i giornali per i soldati i manifestini, e varie cartoline
(tutto materiale esposto nel museo).

Salone di Giustizia (2)


Dopo l’estrema resistenza sul Piave dei ragazzi della Brigata Sassari, si ha finalmente nel luglio 1918 il nostro contrattacco nella piana di Vittorio Veneto e nell’agosto dello stesso anno, il volo su Vienna di otto aerei al comando del poeta Gabriele D'Annunzio, ed infine dopo un ultima e sanguinosa battaglia, il 4 Novembre 1918 arrivò la tanto sospirata vittoria >>>>.

( Tutte le tappe citate sono documentate nelle teche e sui pannelli del museo dove fanno bella mostra le Carte, le Fotografie e i giornali dell’epoca, oltre alla gloriosa Bandiera Italiana, issata a Trieste dopo la Vittoria).

 

Di particolare interesse artistico è la collezione delle Ceroplastiche dei Villa Santa, esposte con grande cura e competenza in una sala del Castello, dove si possono ammirare modelli in miniatura di monumenti tridimensionali, cammei, medaglioni, e varie scene di vita quotidiana, realizzati da vari artisti nei secoli: XVI°- XVII°- XVIII°- e XVIIII° in cera d’api dipinta o al naturale. Tali opere sono state eseguite per mostrare ai vari committenti le loro proposte da realizzare in scala maggiore, in Bronzo, in Marmo o in altri materiali.

Il museo delle Ceroplastiche (3)

Per gli autori che hanno eseguito le opere (Ammannati – Giambologna – Zumbo – Susini – Aspetti – Cerano – Du Quesnoy ecc.) e per il numero dei capolavori esposti (oltre trecento) la collezione e considerata una delle più importanti e pregiate d’Europa.

(La visita al museo è curata personalmente dal Conte Alberto Villasanta ).


 

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